NOV 06, 2024
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In contesti caratterizzati da atmosfere potenzialmente esplosive, l’impiego di apparecchiature (elettriche e non) deve rispettare rigorosi standard normativi atti a disciplinare il livello di sicurezza richiesto per la loro installazione e il relativo utilizzo in ambienti definiti “pericolosi”.
Stazioni di servizio, impianti chimici/farmaceutici o petrolchimici, centrali termoelettriche a gas, banchi frigo e macchine per la produzione di ghiaccio sono solo alcuni esempi di ambiti applicativi in cui la sicurezza deve essere il principio alla base di qualsiasi scelta e operazione: tutelare la salute delle persone che lavorano in questi ambienti ha la massima priorità.
In tal senso, ad oggi le certificazioni per i prodotti destinati a un uso in ambienti a rischio esplosione si distinguono in: ATEX, HazLoc e IECEx.
Vediamo di seguito quali elementi contraddistinguono uno standard dall’altro.
“La direttiva ATEX 2014/34/UE riguarda gli apparecchi e i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive. La direttiva definisce i requisiti essenziali di salute e sicurezza e le procedure di valutazione della conformità da applicare prima dell’immissione dei prodotti sul mercato dell’UE. È in linea con la nuova politica quadro legislativa ed è applicabile a decorrere dal 20 aprile 2016, sostituendo la precedente direttiva 94/9/CE” (Fonte: link)
I prodotti certificati ATEX sono quindi idonei per un uso in impianti che operano all’interno dell’Unione Europea classificati come “pericolosi” a causa di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili che, combinati all’aria circostante e in caso di prossimità a fonti di accensione, potrebbero attivare un’esplosione.
Le zone di pericolo sono di conseguenza classificate in base al livello di rischio:
– Zona 0 (gas) / Zona 20 (polvere): rischio continuo di presenza di miscela d’aria e sostanze infiammabili (sotto forma di gas, vapore, nebbia o nube di polvere combustibile).
– Zona 1 (gas) / Zona 21 (polvere): rischio occasionale di presenza di miscela d’aria e sostanze infiammabili (sotto forma di gas, vapore, nebbia o nube di polvere combustibile).
– Zona 2 (gas) / Zona 22 (polvere): rischio di atmosfera esplosiva solo in caso di guasto o condizione anomala.
Questa certificazione è un requisito previsto dalle normative nordamericane (Stati Uniti e il Canada) per strumenti e dispositivi destinati a lavorare in ambienti pericolosi.
Le Classi sono così suddivise:
Le Divisioni indicano, invece, la frequenza con cui una miscela esplosiva può essere presente:
Nei gruppi ritroviamo invece l’identificazione della sostanza infiammabile (esempio acetilene, idrogeno, solventi, polveri di metallo o di carbone, residui di legno, etc.).
L’ IECEx è lo standard, riconosciuto a livello mondiale, nato per uniformare le certificazioni di tutti i Paesi allo scopo di agevolare il commercio internazionale di apparecchiature destinate a un utilizzo in zone pericolose e potenzialmente esplosive, garantendone la sicurezza e la conformità.
“Regolamentato dall’IEC e dai suoi enti membri internazionali, questo schema prevede test e valutazioni indipendenti di terze parti di prodotti e apparecchiature per confermare l’aderenza agli standard internazionali. Un certificato di conformità IECEx viene concesso ai prodotti che superano la valutazione, a indicare che un campione è stato testato in modo indipendente ed è conforme a criteri specifici.” (Fonte: link)
Per offrire maggior sicurezza e fornire la massima completezza documentale ai nostri clienti in fase di progettazione, nonostante le norme non lo richiedano, Finder ha deciso – sin dal primo relè Atex – di avvalersi di un ente terzo per la certificazione Ex, così come avviene per la Certificazione IECEx.
Quest’ultima, diffusa appunto a livello internazionale, certifica non solo il prodotto, ma anche l’azienda e il processo produttivo, rappresentando così l’ultimo passo necessario per la fornitura di componenti in tutto il mondo caratterizzati dalla qualità Finder.
I dispositivi Finder, progettati per l’utilizzo in Zona 2 (Div. 2), possono essere infatti utilizzati in luoghi come impianti chimici, petrolchimici, in contesti legati alla farmaceutica in sistemi di refrigerazione e condizionamento e, in generale, dove sono presenti gas infiammabili o esplosivi, aumentando il livello di sicurezza negli impianti esposti a vapori, gas e nebbie esplosive, in conformità delle normative vigenti.