LUG 28, 2021
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Specialmente in estate, quando i temporali sono più frequenti, aumentano le probabilità di subire danni causati da sovratensioni generate dalla corrente di un fulmine.
Ma cos’è un fulmine, che rischi si corrono e come proteggersi?
I fulmini sono scariche elettriche che si possono verificare durante l’attività temporalesca. All’interno delle nubi, generalmente cumulonembi, avviene una separazione di cariche di polarità opposta. Nel momento in cui l’intensità del campo elettrico supera il valore di rigidità dielettrica dell’aria, viene generata la scarica elettrica. Le sovratensioni di origine atmosferica possono essere di due tipi:
I fulmini più visibili sono di certo quelli fra nuvola e suolo, ma si possono anche osservare fulmini fra due nuvole o addirittura scariche all’interno della stessa nuvola.
Per classificare un fulmine, è necessario tenere in considerazione da dove ha inizio la scarica e qual è la sua polarità. Si ottengono così 3 tipi di fulmini diversi:
Fulminazione diretta dell’edificio. Se l’edificio è dotato di impianto parafulmine, il fulmine viene scaricato a terra portando in tensione l’impianto di terra e tutto ciò a cui esso è collegato.
Fulminazione indiretta dell’edificio. Le sovratensioni sono generate dal campo magnetico associato alla corrente di fulmine che si concatena alle parti metalliche conduttrici dell’edificio.
Fulminazione diretta della linea. La corrente di fulmine viene partizionata in parti uguali nei due sensi, passa attraverso il trasformatore MT/BT e genera delle sovratensioni su tutto ciò che è collegato verso terra.
Fulminazione indiretta sulla linea. Le sovratensioni indotte, che hanno ampiezza variabile tra 3÷5 kV, non hanno energia sufficiente per innescare l’incendio, ma possono distruggere le apparecchiature.
I rischi che possono derivare dai fulmini e dalle sovratensioni di origine atmosferica sono molteplici e di gravità diverse. In ordine crescente si può incorrere in danni come:
Le tecnologie attualmente in uso possiedono un proprio livello di immunità alle sovratensioni.
Come mostra la Figura 1, finché la sovratensione rimane al di sotto del livello di immunità, il funzionamento dell’apparecchio non viene compromesso. Il problema si presenta nel momento in cui la sovratensione supera questo livello: se di poco, possono verificarsi solo malfunzionamenti dell’apparecchiatura, se lo supera per valori superiori o ripetitivi, l’apparecchiatura potrebbe subire una riduzione della sua vita utile, mentre il superamento eccessivo del livello può causare un guasto permanente.
L’aspetto economico legato al guasto di un’apparecchiatura non va sottovalutato. Oltre al costo per la sostituzione, è importante considerare anche i danni economici causati dai relativi disservizi, nonché il rischio di incorrere in conseguenze ben più gravi come la morte, l’incendio di edifici con la perdita di opere di valore o il fermo macchina di una linea di montaggio.
A tutela dei dispositivi elettronici e al fine di garantire la sicurezza delle persone, dei beni e di migliorare prestazioni e affidabilità degli impianti elettrici domestici, la norma Norma CEI 64/8 con la Variante 5, in vigore dal 1 settembre 2019, prevede l’installazione di scaricatori di sovratensione (SPD Surge Protection Device) anche nel quadro principale delle unità residenziali.
Gli SPD infatti rappresentano la soluzione ideale per proteggersi dal rischio di sovratensioni: di rapida applicazione e diffusione, rispetto ad altri sistemi di protezione alle sovratensioni sono economici, possono essere aggiunti in un impianto preesistente e funzionano perfettamente se scelti e installati correttamente. Il loro compito è quello di proteggere persone e apparecchiature dalle sovratensioni che possono nascere sulla linea elettrica e che possono avere effetto disastroso.
Gli SPD possono essere visti come degli interruttori posti in parallelo alla linea elettrica da proteggere: alla tensione nominale (es. 230 V) sono degli interruttori aperti, presentano ai capi un’elevata impedenza (teoricamente infinita) che, in presenza di una sovratensione, passa rapidamente a valori bassissimi (teoricamente Ohm), chiudendo l’interruttore, cortocircuitando e drenando verso terra la sovratensione proteggendo così la linea in cui sono inseriti. Terminata la sovratensione, la loro impedenza aumenta altrettanto rapidamente e tornano ad essere un interruttore aperto.
Vuoi sapere di più sugli SPD? Vai alla documentazione dedicata agli Scaricatori di sovratensione Serie 7P.
Fulvio T. Sassani
2023-08-04 17:38:35
Chiaro e ben argomentato. Molto utile
Emanuela Finder S.p.A.
2023-08-28 08:42:59
Buongiorno Fulvio, la ringraziamo dell'apprezzamento!