MAG 13, 2015
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Un tema di cui si discute sempre più oggigiorno è sicuramente quello inerente alla sicurezza in tutte le sue sfaccettature. Nello specifico, nel settore dell’elettronica/elettrotecnica, particolare attenzione è dedicata alla sicurezza degli impianti. Per poter garantire questa sicurezza, è stato posto un occhio di riguardo alla normative da applicare, costituendo delle norme tecniche aventi carattere internazionale, europeo e nazionale che permettono a tutti i soggetti coinvolti (produttori, fornitori, committenti) di confrontarsi tecnicamente attraverso un “linguaggio comune” e attraverso riferimenti, metodi e indicazioni di prova univoci.
Le norme vengono applicate a diversi settori, fra cui:
– Impianti in bassissima/bassa/media/alta tensione e segnali
– Sicurezza delle macchine industriali
– Compatibilità elettromagnetica di dispositivi elettrici ed elettronici con l’ambiente
– Progettazione di prodotti/impianti di protezione da fulminazione
Esse non sono considerate obbligatorie, ma poiché costituiscono giuridicamente le “regole della tecnica”, la loro applicazione garantisce di conseguenza il rispetto della legge.
L’emissione delle norme segue una definita procedura gerarchica
Per quanto riguarda il nostro Paese quindi, diventano importanti ai fini della sicurezza tutte le norme prodotte dal CEI, chiamate per l’appunto Norme CEI. Sono proprio queste norme che, ingegneri e tecnici, dovrebbero conoscere e soprattutto rispettare, nel momento in cui creano i propri progetti al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti.
Ma chi è il CEI e quali sono le sue finalità?
Il Comitato, fondato nel 1909, è responsabile in ambito nazionale della normazione tecnica in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni e propone, elabora, pubblica e divulga norme tecniche che costituiscono il riferimento per la presunzione di conformità alla “regola dell’arte” di prodotti, processi, sistemi e impianti elettrici.
Di particolare importanza è la legge n. 186 del 1º marzo 1968 che stabilisce infatti che:
“Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte” e che gli stessi “realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d’arte”.
In particolare, come dichiarato dal CEI sul sito web stesso:
“La missione del CEI, quale organismo nazionale “super partes”, è quella di pubblicare in Italia documenti normativi di buona tecnica, partecipare all’elaborazione delle corrispondenti normative europee ed internazionali, provvedere al loro recepimento con specifico riguardo ai documenti normativi europei armonizzati ai fini di Direttive comunitarie e Regolamenti, diffondere la cultura tecnico-scientifica in generale e quella della normazione tecnica in particolare”.
Missione che viene svolta attraverso la collaborazione dei diversi soggetti interessati:
“Il progetto di Norma CEI si sviluppa nell’ambito dei Comitati Tecnici di riferimento in cui lavorano oltre 3.000 Esperti nazionali, designati dai Soci di Diritto, Promotori ed Effettivi e provenienti da Ministeri, Enti pubblici e privati, Università, Centri di ricerca e prove, Organismi di certificazione, Aziende industriali, Ordini professionali, Associazioni di categoria e culturali” (cit. CEI-Introduzione)
Attualmente le norme CEI nazionali, seppur non strettamente obbligatorie, sono considerate da tutti il metodo ufficiale per realizzare impianti giuridicamente a regola d’arte e quindi sicuri. Nonostante ciò, sul mercato si possono ancora trovare prodotti non conformi a queste norme, i cui prezzi risultano essere competitivi, a discapito della loro qualità.
Non è il caso dei prodotti Finder, azienda che non accetta compromessi sulla sicurezza dei propri clienti e sull’affidabilità dei propri prodotti, realizzati esclusivamente secondo le normative vigenti nel settore.
Ma come riconoscere se un prodotto è conforme alle più recenti norme costruttive?
Innanzi tutto leggendo il data sheet o chiedendo al costruttore la dichiarazione di conformità CE, autocertificazione obbligatoria (e regolamentata dall’unione europea) rilasciata dall’azienda costruttrice, attraverso la quale il produttore dichiara sotto la propria responsabilità che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive applicabili.
La marcatura CE tuttavia, essendo appunto un’autocertificazione, può non essere sufficiente a garantire l’effettiva conformità di un prodotto. Non è escluso infatti che il marchio possa essere contraffatto o apposto illecitamente.
Un’ulteriore certezza sulla serietà e veridicità di quanto dichiarato/autocertificato da un’azienda, è data dalla certificazione di enti terzi, organizzazioni riconosciute e super partes che svolgono scrupolose attività di valutazione circa il rispetto delle più recenti normative sul prodotto.
Finder considera molto importante e fondamentale il tema della sicurezza, motivo per cui è fra i produttori di componenti e relè con il maggior numero di certificazioni di qualità, riconoscibili dai marchi IMQ, VDE, UL ecc. (dati consultabili a catalogo).
L’azienda è inoltre socio del Comitato CEI dal 2010 ed i suoi rappresentanti tecnici sono:
L’adesione consente di partecipare alle attività normative dei comitati, infatti i Soci Promotori, di Diritto ed Effettivi, compongono gli organi tecnici che contribuiscono a definire le normative tecniche in ambito nazionale, europeo ed internazionale. Finder inoltre è sempre presente agli incontri organizzati dal comitato CEI in tutta Italia; consulta qui il calendario dei prossimi convegni per non perdere il prossimo appuntamento.
In conclusione, il tema della sicurezza non si può e non si deve sottovalutare: non è mai conveniente risparmiare a costo di correre dei rischi.